«Quando uscì, mio figlio, allora tredicenne, mi disse: “Papà questa serie ha rovinato una generazione”».
Secondo lei perché?
«Molto ha fatto la narrazione della serie, a causa della commistione fra comportamenti violenti e umani, che porta a simpatizzare per i protagonisti, che sono criminali. La serie ha allentato il confine fra legalità e illegalità».
Romanzo Criminale, dieci anni fa la prima puntata. Così Sollima&Co si «sono presi Roma»
Romanzo Criminale è stata un danno per Roma e la sua immagine?
«Si, senza dubbio, perché ha creato una tendenza interpretativa che ha portato a considerare la criminalità come comportamenti marginali della nostra società».
Sulla storia della banda della Magliana è stato fatto anche un film, diretto da Michele Placido: considera anche la pellicola un esempio negativo?
«No, il film ha una profondità tale da essere un antidoto per l’emulazione. E la serie non ha queste qualità». Leggi l'articolo completo su
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