Purtroppo questi studenti sono soggetti ad un alto tasso di abbandono a causa dei trasferimenti, dei regimi alternativi e del fine pena. Paradossalmente è più semplice, per loro, laurearsi in carcere. Così negli ultimi 7 anni le iscrizioni sono triplicate. Il 40% degli iscritti segue i corsi di laurea del dipartimento Filosofia-Comunicazione-Spettacolo, seguono il 16% Giurisprudenza, il 13% Economia e Gestione aziendale, il 13% Lingue e Letterature, circa il 10% Scienze della Formazione, il 5% Scienze politiche e il 3% Studi umanistici. La maggior parte sono detenuti a Rebibbia: 22 nella casa di reclusione, 2 nella casa circondariale e altre due nel reparto femminile, 17 presso a Viterbo, 16 a Velletri e altri 16 e nei due istituti di Civitavecchia. Tre studenti sono detenuti a Frosinone e altri singoli sono in carcere a Benevento, Bologna, Parma e al femminile di Sollicciano, vicino Firenze. Leggi l'articolo completo su
Leggo.it