Detenuti e studenti modello: all'università di Roma Tre ci sono 90 iscritti che seguono i corsi dalle loro celle

Il polo universitario carcerario della Capitale è il terzo in Italia. Gli indirizzi più seguiti per conseguire la laurea? Filosofia e Giurisprudenza

Detenuti e studenti modello: all'università di Roma Tre ci sono 90 iscritti che seguono i corsi dalle loro celle

di Lorena Loiacono
Stanno scontando la loro pena in carcere ma, nel frattempo, si preparano al futuro che li aspetta fuori. Come? Studiando all’università. E possono farlo grazie all’ateneo di Roma Tre che, con i suoi 90 studenti detenuti iscritti, si colloca al terzo posto in Italia tra le strutture di alta didattica che hanno un Polo Universitario Penitenziario, preceduta solo dalla Statale di Milano e dalla Federico II di Napoli. Un bel risultato visto che nel Belpaese sono 40 le università dotate di un Polo Universitario Penitenziario, con oltre 1450 studenti detenuti. 
Purtroppo questi studenti sono soggetti ad un alto tasso di abbandono a causa dei trasferimenti, dei regimi alternativi e del fine pena. Paradossalmente è più semplice, per loro, laurearsi in carcere. Così negli ultimi 7 anni le iscrizioni sono triplicate. Il 40% degli iscritti segue i corsi di laurea del dipartimento Filosofia-Comunicazione-Spettacolo, seguono il 16% Giurisprudenza, il 13% Economia e Gestione aziendale, il 13% Lingue e Letterature, circa il 10% Scienze della Formazione, il 5% Scienze politiche e il 3% Studi umanistici. La maggior parte sono detenuti a Rebibbia: 22 nella casa di reclusione, 2 nella casa circondariale e altre due nel reparto femminile, 17 presso a Viterbo, 16 a Velletri e altri 16 e nei due istituti di Civitavecchia. Tre studenti sono detenuti a Frosinone e altri singoli sono in carcere a Benevento, Bologna, Parma e al femminile di Sollicciano, vicino Firenze.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Marzo 2023, 07:00
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