La giovane violentata in Circumvesuviana: «Il mio corpo è diventato uno scarto»
I tre amici negano gli abusi: «Lei era consenziente»
«Io - dice - sono stata violentata ed i miei aguzzini sono liberi. Ora temo la loro vendetta. Più ancora di quello che ho subito mi ha fatto male ciò che è successo dopo. Quando non c'è giustizia il dolore diventa insopportabile. Avevo pensato di lasciare questa città ma ho cambiato idea. Vorrei restare per aiutare altre donne incoraggiandole alla denuncia».
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«Sono stata un'ingenua - spiega ancora - La mia iniziale gentilezza è stata confusa con un consenso che non c'è mai stato. Voglio giustizia. Io sono vittima, le prove sono sufficienti. Non mi aspettavo che mi spingessero lì dentro all'ascensore. Sono convinta che si sia trattato di un equivoco. Esistono prove a sufficienza per dimostrare che sono stata vittima di una violenza». E aggiunge che se incontrerà in strada quei giovani «penso che chiamerò la Polizia. Adesso ho paura che vogliano vendicarsi. Non si aspettavano che li avrei denunciati. Anzi, era l'ultima cosa che pensavano. Per loro quello che è successo è stato uno scherzo, una cosa senza importanza. Pensavano fosse lo stesso anche per me». Leggi l'articolo completo su
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