Roma, racket degli ambulanti, in manette i Tredicine e alcuni dirigenti pubblici: 18 arresti

Racket dei mercati, in manette 18 persone per corruzione tra cui i fratelli Tredicine. Coinvolti anche dirigenti pubblici
Abbonamenti allo Stadio per andare a vedere la Roma, pranzi, abiti griffati e mazzette per 110 mila euro in cambio di una postazione in una strada dove il commercio ambulante era più proficuo rispetto ad altre. Rotazioni delle assegnazioni, gestite in maniera illeggitima. Il tutto veniva gestito da alcuni apparteneti a un sindacato di categoria, il “Fivag Cisl”, che in cambio di mazzette fino a 700 euro - secondo l'accusa - organizzavano turnazioni abusive e sempre a favore degli stessi ambulanti.


L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Antonio Clemente del pool anticorruzione di piazzale Clodio del tribunale di Roma, si è sviluppata nel 2018 quando un cittadino bengalese ha sporto una denuncia nei confronti di quella che gli inquirenti definiscono “cupola” che gestiva il malaffare nell'assegnazione delle postazioni.

In manette all'alba di oggi sono finite 18 persone, 8 in carcere e 10 agli arresti domiciliari. Questa mattina gli investigatori della Guardia di Finanza e della Polizia Locale di Roma Capitale hanno notificato l'ordinanza di custodia cautelare ai fratelli Dino e Mario Tredicine, il primo in carcere il secondo ai domiciliari, a Alberto Bellucci funzionario del Campidoglio responsabile delle rotazioni e dell'ufficio disciplina degli ambulanti e a Vittorio Baglioni del sindacato “Fivag Cisl”.

Tra le accuse mosse dalla procura agli indagati anche l'associazione per delinquere finalizzata alla corruzione.  Un sistema sottolineano gli inquirenti consolidato dal 2006.  Leggi l'articolo completo su
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