La maestra denunciò alla polizia di essere stata seviziata dal conducente del taxi che aveva preso dall'aeroporto di Caselle al rientro da un viaggio in Calabria. La sua versione venne controllata dagli investigatori: dopo l'ennesimo interrogatorio, la donna ritrattò e ammise di avere inventato la storia per via di certi problemi di carattere sentimentale che coinvolgevano un giovane in Calabria e uno in Valsusa.
Nel frattempo, però, aveva indicato il tassista al suo amico valsusino, il quale organizzò la vendetta. La ragazza non aveva risposto alla convocazione in aula e la giudice Odilia Meroni l'ha fatta accompagnare dai carabinieri di Chiomonte. Leggi l'articolo completo su
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