"Quel tassista mi ha violentata", e parte la spedizione punitiva: ma l'uomo era innocente

"Quel tassista mi ha violentata", e parte la spedizione punitiva: ma l'uomo era innocente
«Quel tassista mi ha violentata» disse la ragazza. Era una bugia, ma due dei suoi amici decisero una spedizione punitiva e lo picchiarono. La vicenda, che risale a sei anni fa, è stata rievocata oggi in tribunale, a Torino, dove i due uomini sono sotto processo per lesioni. La giovane donna, che lavora come insegnante in Valle di Susa, è già stata condannata in via definitiva per calunnia, mentre il tassista si è costituito parte civile con l'avvocato Michele Polleri.

La maestra denunciò alla polizia di essere stata seviziata dal conducente del taxi che aveva preso dall'aeroporto di Caselle al rientro da un viaggio in Calabria. La sua versione venne controllata dagli investigatori: dopo l'ennesimo interrogatorio, la donna ritrattò e ammise di avere inventato la storia per via di certi problemi di carattere sentimentale che coinvolgevano un giovane in Calabria e uno in Valsusa.

Nel frattempo, però, aveva indicato il tassista al suo amico valsusino, il quale organizzò la vendetta. La ragazza non aveva risposto alla convocazione in aula e la giudice Odilia Meroni l'ha fatta accompagnare dai carabinieri di Chiomonte. 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 8 Gennaio 2018, 18:07
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