Ponte crollato, il presidente degli ingegneri di Genova: «C'erano problematiche ma era l'unica via per la Francia»

Ponte crollato, il presidente degli ingegneri di Genova: «c'erano problematiche ma era l'unica via per la Francia»
«È assolutamente prematuro, in questa fase, azzardare ipotesi sulle cause del crollo. Il viadotto era attenzionato, c'erano delle problematiche e in una delle campate erano stati montati a fianco degli stralli, dei cavi esterni per integrare e potenziare gli stralli stessi. Ma il ponte era anche l'unica via di collegamento verso la Francia». È quanto sottolinea Enrico Sterpi, segretario dell'Ordine degli Ingegneri di Genova


Genova, crollato ponte Morandi sull'autostrada A10​

Costruito in 4 anni, fu inaugurato nel '67 dal presidente Saragat​



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Quanto alla dinamica del crollo, «posto che anche per questo bisognerà attendere delle rilevazioni, da una prima analisi delle foto e delle immagini disponibili, è possibile che prima sia collassato uno degli impalcati sospeso e poi siano collassati stralli e pilone».



«La metodologia costruttiva del ponte - sottolinea Sterpi - va collocata nell'epoca in cui fu realizzato, inizio anni Sessanta, quando c'era il Dio cemento. Vista oggi, è uno schema strutturale che non ha senso, ma questa è una valutazione che si poteva fare già vent'anni fa. Il punto è che serviva un'alternativa, un bypass, perché quella su cui insisteva il ponte è l'unica via di collegamento esistente. Dell'idea di un bypass si parlò in passato, poi grazie anche alle classiche polemiche all'italiana, non se ne fece nulla».  Leggi l'articolo completo su
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