Ponte crollato, il presidente degli ingegneri di Genova: «C'erano problematiche ma era l'unica via per la Francia»

Ponte crollato, il presidente degli ingegneri di Genova: «C'erano problematiche ma era l'unica via per la Francia»

di Simone Pierini
«È assolutamente prematuro, in questa fase, azzardare ipotesi sulle cause del crollo. Il viadotto era attenzionato, c'erano delle problematiche e in una delle campate erano stati montati a fianco degli stralli, dei cavi esterni per integrare e potenziare gli stralli stessi. Ma il ponte era anche l'unica via di collegamento verso la Francia». È quanto sottolinea Enrico Sterpi, segretario dell'Ordine degli Ingegneri di Genova

Genova, crollato ponte Morandi sull'autostrada A10​

Costruito in 4 anni, fu inaugurato nel '67 dal presidente Saragat​



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Quanto alla dinamica del crollo, «posto che anche per questo bisognerà attendere delle rilevazioni, da una prima analisi delle foto e delle immagini disponibili, è possibile che prima sia collassato uno degli impalcati sospeso e poi siano collassati stralli e pilone».



«La metodologia costruttiva del ponte - sottolinea Sterpi - va collocata nell'epoca in cui fu realizzato, inizio anni Sessanta, quando c'era il Dio cemento. Vista oggi, è uno schema strutturale che non ha senso, ma questa è una valutazione che si poteva fare già vent'anni fa. Il punto è che serviva un'alternativa, un bypass, perché quella su cui insisteva il ponte è l'unica via di collegamento esistente. Dell'idea di un bypass si parlò in passato, poi grazie anche alle classiche polemiche all'italiana, non se ne fece nulla»
Ultimo aggiornamento: Martedì 14 Agosto 2018, 16:52
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