Piacenza, denuncia di un ventiduenne: «Picchiato da un agente in questura»

Piacenza, denuncia di un ventiduenne: «Picchiato da un agente in questura»
«Ho subito una brutale aggressione da parte di un agente, alla presenza anche di altri suoi colleghi, nelle stanze della questura di Piacenza». Picchiato con calci e pugni, racconta T.M, 22 anni di origine egiziana, e chiuso per una notte in camera di sicurezza, chiedendo invano di chiamare un’ambulanza. Quello che è accaduto tra il 19 e il 20 novembre scorso il ragazzo lo ha messo a verbale nella denuncia presentata ai carabinieri e lo stesso ha fatto l’amico italiano di 26 anni che era con lui. E che conferma: «Lo hanno portato in una stanza, sentivo i colpi e lui che gridava».

NOTTE IN CAMERA DI SICUREZZA
T.M., difeso dai legali del Foro milanese Eugenio Losco e Mauro Straini, è stato trovato in possesso di «3,2 grammi di marijuana» mentre era in compagnia dell’amico nella città emiliana, dove da cinque anni lavora nel settore della logistica. I due giovani vengono portati in questura e durante la deposizione il giovane si rivolge al poliziotto con un riferimento alla sua vita privata. «A questo punto lui si è alzato, mi ha preso per il collo e mi ha sbattuto sul muro - riferisce il ventiduenne nella denuncia - Poi mi ha dato un pugno all’occhio sinistro e una volta a terra mi ha dato un calcio. I sei presenti mi hanno tutti picchiato. Ho chiesto l’ambulanza e ho sofferto tutta la notte. Ho chiesto di essere visitato da un medico e non mi hanno portato in pronto soccorso. Non ho capito perché sono stato mandato in camera di sicurezza e quando l’ho saputo mi sono messo a piangere. Non capisco perché il mio amico italiano è stato rilasciato e io sono andato in cella. Non è accaduto niente di quello che hanno raccontato gli agenti, io non ho lanciato nessuna sedia».
«REAZIONE VIOLENTA»

Ora il giovane è sotto processo per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni nei confronti di due agenti, perché sarebbe stato lui, questa è l’accusa, a reagire con violenza in Questura, dove era stato portato per la denuncia a piede libero. «Durante la perquisizione è stato un indemoniato - è la deposizione dell’agente - Io ho colpito l’arrestato al volto mentre cercavo di ammanettarlo e ha minacciato noi in ufficio con la sedia mentre sferrava dei calci». Ricoverato all’ospedale di Piacenza, al ventiduenne «è stato diagnosticato uno pneumotorace e una lesione all’occhio destro» con quindici giorni di prognosi.
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