NOTTE IN CAMERA DI SICUREZZA
T.M., difeso dai legali del Foro milanese Eugenio Losco e Mauro Straini, è stato trovato in possesso di «3,2 grammi di marijuana» mentre era in compagnia dell’amico nella città emiliana, dove da cinque anni lavora nel settore della logistica. I due giovani vengono portati in questura e durante la deposizione il giovane si rivolge al poliziotto con un riferimento alla sua vita privata. «A questo punto lui si è alzato, mi ha preso per il collo e mi ha sbattuto sul muro - riferisce il ventiduenne nella denuncia - Poi mi ha dato un pugno all’occhio sinistro e una volta a terra mi ha dato un calcio. I sei presenti mi hanno tutti picchiato. Ho chiesto l’ambulanza e ho sofferto tutta la notte. Ho chiesto di essere visitato da un medico e non mi hanno portato in pronto soccorso. Non ho capito perché sono stato mandato in camera di sicurezza e quando l’ho saputo mi sono messo a piangere. Non capisco perché il mio amico italiano è stato rilasciato e io sono andato in cella. Non è accaduto niente di quello che hanno raccontato gli agenti, io non ho lanciato nessuna sedia».
«REAZIONE VIOLENTA»
Ora il giovane è sotto processo per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni nei confronti di due agenti, perché sarebbe stato lui, questa è l’accusa, a reagire con violenza in Questura, dove era stato portato per la denuncia a piede libero. «Durante la perquisizione è stato un indemoniato - è la deposizione dell’agente - Io ho colpito l’arrestato al volto mentre cercavo di ammanettarlo e ha minacciato noi in ufficio con la sedia mentre sferrava dei calci».
Ricoverato all’ospedale di Piacenza, al ventiduenne «è stato diagnosticato uno pneumotorace e una lesione all’occhio destro» con quindici giorni di prognosi.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 23 Novembre 2018, 19:59
© RIPRODUZIONE RISERVATA