Avvelenati ed uccisi. Nove lupi, tre grifoni e due corvi imperiali sono stati ritrovati morti nel Parco Nazionale d’Abruzzo, e dietro c'è la mano dell'uomo, secondo le attività d’indagine dei Carabinieri Forestali e della Procura che ha aperto un’inchiesta sulle carcasse rinvenute nell’area di Cocullo, in provincia de L’Aquila.
Ignoti killer
Sterminato nell'arco di una settimana, un branco di lupi che ha attirato l'attenzione della deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente, che ha annunciato di voler sporgere denuncia contro ignoti. Secondo il Parco sarebbero stati uccisi con bocconi avvelenati.
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Tartufai o allevatori?
Secondo Il Messaggero, i sospetti cadrebbero sui raccoglitori di tartufi che disseminano il terreno con bocconi avvelenati per uccidere i cani dei rivali oppure gli allevatori, che arrivano in prossimità del Parco d’Abruzzo per far pascolare i loro greggi.
Bocconi avvelenati
Ad uccidere in piccoli bocconi non più pesanti di un chilo, anticrittogamici miscelati tra loro, tanto da formare prodotti intermedi chimicamente sconosciuti. Sulle cause della morte, però, dovrà compiere accertamenti l'Istituto zooprofilattico di Abruzzo e Molise, dove si trovano le carcasse degli animali morti per essere analizzate. «Occorre adottare norme che vietino ogni e qualunque attività nelle aree interessate dalla presenza di esche e bocconi avvelenati, replicando cioè la norma già vigente per le aree percorse dal fuoco», incalzano dal Parco chiedendo a Regione e Comuni interessati di adottare provvedimenti ad hoc.
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