"Quella del 12 marzo 2018 non è una data vincolante. La legge 119/2017 non la prevede come tale. Non abbiamo avuto alcuna notizia da parte delle autorità scolastiche e sanitarie. Non credo che nessun dirigente scolastico si prenderà l'onere di lasciare un bimbo fuori dalla scuola senza alcun preavviso, nessuna comunicazione ufficiale. Siamo tranquilli che entreranno. Se dovesse accadere che lasciano qualcuno fuori, ne risponderanno in sede legale". Lo ha detto, rispondendo all'ANSA, Matteo Angelini, uno dei genitori dell'associazione 'E pur si muove' di Rimini, il gruppo nato con l'intento di coinvolgere e organizzare i cittadini della provincia che hanno deciso di attivarsi "per la Libertà di Scelta in campo vaccinale".
Attivi fin dal 2016, quando contestarono la Legge regionale del novembre 2016 anche con un ricorso al Tar, molti genitori di 'E pur si muovè sono associati anche al Comilva, il Coordinamento del Movimento italiano per la Libertà delle vaccinazioni. Anche ieri l'assessore regionale alla sanità, Sergio Venturi, aveva assicurato che per i pochi casi in regione di alunni e studenti non in regola con le vaccinazioni quella di domani non è data vincolante, ma ci saranno altri 45 giorni per i colloqui con le Ausl. Solo dopo quel termine, se dovessero rimanere scoperti, scatterebbe il divieto di accesso alle scuole. Leggi l'articolo completo su
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