Migranti con tumore al cervello o epilettici oppure con gravi problemi psichiatrici considerati «idonei alla vita della comunità ristretta» ma in realtà non sottoposti a visita medica. Ospiti senza un supporto psicologico e psichiatrico poiché il personale «non conosce» «lingua» degli ospiti. E poi mancanza di medicinali, un presidio sanitario «gravemente deficitario» a cui si aggiungono, tra l'altro, camerate «sporche», bagni «in condizioni vergognose» e «cibo maleodorante, avariato (...) scaduto». A descrivere le condizioni del Cpr di via Corelli di Milano è la Procura nel decreto di ispezione video registrata, effettuata oggi assieme a perquisizioni e acquisizioni di documenti nella struttura che ospita stranieri senza un regolare documento di soggiorno o destinatari di un provvedimento di espulsione e in attesa di essere rimpatriati.
L'inchiesta
Struttura finita al centro di una inchiesta coordinata dai pm Giovanna Cavalleri e Paolo Storari con l'aggiunto Tiziana Siciliano, e condotta dalla Guardia di Finanza, nella quale sono indagati la società Martinina srl, con sede in provincia di Salerno, e i suoi due amministratori di fatto e di diritto Alessandro Forlenza e Consiglia Caruso.
Tutto questo per aggiudicarsi una gara da quasi 4 milioni e mezzo per un anno. Come emerge dall'atto, oltre a malati gravi e ai tossicodipendenti privi o quasi di quell'assistenza («visite assolutamente carenti») che invece avrebbe dovuto essere garantita assieme alle pulizie e a cibo proveniente «da produzione biologica, Dop, Igp e tradizionale», lungo è l'elenco dei servizi assicurati alla Prefettura ma mai resi operativi. Come quelli di mediazione culturale e linguistica risultato «gravemente deficitario», di ricreazione sociale e religiosa «assente», come «totalmente assenti» sono i luoghi di culto o le prestazioni sanitarie specialistiche a causa «della mancanza di fondi». Da parte sua, la Prefettura di Milano ha spiegato che «nei mesi scorsi erano emerse criticità gestionali» in via Corelli e quindi era stato avviato un procedimento amministrativo a carico dei gestori che «si è concluso quindi con l'irrogazione della massima sanzione convenzionalmente prevista». Numerose le testimonianze raccolte da inquirenti e investigatori che parlano di una situazione diametralmente opposta a quella garantita dai due indagati i quali, dopo aver presentato documenti con firme false (anche di una persona defunta da tempo) come protocolli di intesa con le parrocchie di Lambrate o con l'associazione Ssd Scarioni, oppure convenzioni con il Centro Islamico Italiano, supermercati e Onlus, avrebbero turbato la gara d'appalto che si sono aggiudicati il 10 ottobre 2022.
Non è escluso che la magistratura accenda un faro anche su altri centri gestiti da Martinina srl. Sul caso si è mossa anche la politica: i parlamentari del Partito democratico Silvia Roggiani e Franco Mirabelli, annunciando una interrogazione alla Camera e al Senato rivolta al Ministro dell'Interno, chiedono la chiusura del Crp di via Corelli, mentre la senatrice dell'Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi ribadisce che il blitz di stamane delle Fiamme Gialle conferma «le nostre preoccupazioni sulla gestione e il funzionamento del Centro» aggiungendo che i Cpr «sono vere e proprie galere e andrebbero aboliti».
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