Aveva giocato a calcio e quando non ha più potuto, come racconta Il Gazzettino, ha seguito la squadra di calcio paesana, incitandola dalla tribuna. Fino all’ultimo si è recato al lavoro - era addetto alle macchine automatiche tessili in una azienda della zona - perché la sua grande sfida era quella di fare una vita normale, mai gli sono mancate amicizia e sostegno di quanti lo conoscevano, quando c’era la notizia di un ricovero o di una crisi, partiva immediatamente il tam tam per lo scambio di notizie fra amici, conoscenti e la famiglia, stesso passaparola questa volta tragico che ha passato la notizia della sua prematura scomparsa. Leggi l'articolo completo su
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