«Ci siamo imbattuti in una grande apertura situata proprio all'imposta nord della copertura della stanza ha spiegato in una relazione Alessandro D'Alessio, il funzionario responsabile della Domus Aurea- rischiarata dalle luci artificiali è apparsa d'un tratto l'intera volta a botte di una sala adiacente completamente affrescata». E così i tecnici sono passati dallo stupore e dall'entusiasmo iniziali alla messa in sicurezza, per tutelarne tutto il valore e consegnare quell'incredibile nuova testimonianza al mondo intero. Dopo qualche mese, infatti, la sala è stata svelata in tutta sicurezza: «È il frutto della nostra strategia ha spiegato la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo - puntata alla tutela e alla ricerca scientifica».
La sala, evidentemente poco illuminata anche ai tempi di Nerone, mantiene un fondo bianco su cui risaltano maggiormente eleganti figure suddivise in riquadri bordati di rosso o di giallo oro. Tra queste, oltre alla piccola Sfinge, spiccano protagonisti come il dio Pan, la pantera che combatte con un personaggio armato di spada, faretra e scudo, creature stilizzate, reali o fantastiche, e ancora ghirlande vegetali e rami con foglioline di diversi colori, festoni di fiori e frutta, uccellini in posa.
Resta invece coperta da quintali di terra una larga parte della sala, che ha la pianta rettangolare ed è chiusa da una volta a botte decorata, interrata per scelta degli architetti dell'imperatore Traiano. Sopra la dimora neroniana infatti venne costruito un complesso termale.
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