La rabbia ti fa bella

La settimana scorsa parlavamo della cosiddetta mascolinità tossica, ossia di quegli stereotipi sul “vero uomo”, che vengono imposti ai maschi fin da bambini: devi combattere, devi vincere, devi conquistare –il mondo, ma anche tante donne-. Molti uomini le sentono come imposizioni e questo può generare frustrazione. Diventa appunto “tossico” per loro.

 

Ma esiste anche la cosiddetta “vera donna” e per somigliarle, anche alle bambine si danno indicazioni precise: devi essere dolce, paziente e tollerante perché prima o poi –questo è il sottotesto- spetterà a te il compito di tenere unita la famiglia e lenire le fatiche quotidiane del marito.

 

La verità è che se per molti uomini è faticoso adeguarsi ai modelli, anche per noi non è una passeggiata. Sono due facce della stessa medaglia: ai maschi s’impone la forza? E sono frustrati perché non possono esprimere debolezza. Alle femmine si chiede dolcezza? E soffrono perché non riescono ad arrabbiarsi come vorrebbero.

 

“La rabbia ti fa bella”, il libro di Soraya Chemaly, lo dice chiaramente: noi donne abbiamo pudore nell’esprimere rabbia, nell’essere in disaccordo con qualcuno o nel mostrarci irritate e furiose, perché abbiamo paura di essere considerate “scomposte” o –peggio- “isteriche”. Perchè ci hanno insegnato che è nostro dovere compiacere.

 

Se vi capita, leggetelo tutti: le donne si sentiranno liberate e gli uomini, forse, impareranno ad amarci anche arrabbiate. Perché possiamo essere anche più belle così, come siete belli voi quando piangete!    

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