Jennifer Zacconi fu massacrata a 22 anni dal suo
amante, sposato e padre di due figli, quando era al nono mese di
gravidanza e poi fu sepolta viva. La giovane donna morì e con lei morì anche il
bimbo che aveva in grembo. Oggi la decisione dei giudici: nessun risarcimento ai
parenti. Non hanno diritto ad ottenere un
indennizzo di 80 mila euro dalla
Presidenza del Consiglio i
parenti di
Jennifer Zacconi, la giovane di
Olmo di Martellago (Venezia) che nell'aprile del 2006 fu picchiata selvaggiamente al nono mese di
gravidanza e sepolta viva in una buca dal suo
amante,
Lucio Niero. Lo hanno deciso i giudici della prima corte d'Appello di
Roma, prima sezione civile, che hanno ribaltato la sentenza di primo grado. Per i giudici non può essere applicata in favore di
Giuseppe Giannone e
Anna Maria Giannone, nonno e madre della giovane e difesi in giudizio dall'avvocato Claudio Defilippi, la direttiva europea del 2004 in favore delle vittime di reati violenti commessi negli Stati dell'Unione.
Lo hanno deciso i giudici della prima corte d'Appello di
Roma, prima sezione civile, che hanno ribaltato la sentenza di primo grado. Per i giudici non può essere applicata in favore di
Giuseppe Giannone e
Anna Maria Giannone, nonno e madre della giovane e difesi in giudizio dall'avvocato Claudio Defilippi, la direttiva europea del 2004 in favore delle vittime di reati violenti commessi negli Stati dell'Unione.
Cosa accadde
Jennifer Zacconi fu uccisa dal suo amante,
Lucio Niero, condannato a 30 anni di reclusione, nella notte fra il 29 e il 30 aprile 2006: l'omicidio maturò al culmine di un furibondo litigio avvenuto nel piazzale di un distributore di carburante, a
Martellago (
Venezia): la giovane donna fu picchiata selvaggiamente, gettata in una buca ancora viva e ricoperta di terra e foglie. Poco dopo
Jennifer Zacconi morì per asfissia, come il
bimbo che portava in grembo.
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