«Ingerenza da parte della criminalità organizzata» nei comuni di Anzio e Nettuno

Gli ex sindaci di Nettuno e Anzio

“Forme di ingerenza da parte della criminalità organizzata che compromettono la libera determinazione e l'imparzialità dell'amministrazione, nonché il buon andamento e il funzionamento dei servizi”. E' la motivazione principale con cui, lunedì a tarda serata il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo scioglimento per infiltrazione mafiosa dei comuni di Anzio e Nettuno, dove i rispettivi sindaci non sono stati indagati.

Sciolti per mafia i consigli comunali di Anzio, Nettuno e un comune calabrese: la decisione del Cdm

La commissione d'accesso, che ha scoperto centinaia di atti sospetti, con cui venivano effettuati affidamenti diretti per piccoli appalti pubblici in emergenza, a ditte in odore di ndrangheta. I due enti locali del litorale laziale, diventati negli ultimi anni, piazze di spaccio a cielo aperto e regni della criminalità organizzata, erano stati tristi protagonisti dell'inchiesta “Tritone”, che portò all'arresto di 65 malavitosi facenti capo alla locale di ndrangheta dei clan Madaffari, Gallace, Perronace e Tedesco. Nei prossimi giorni potrebbero essere emessi dal tribunale per le misure di prevenzione provvedimenti interdittivi personali nei confronti di alcuni politici.

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