Incidente nucleare? Ecco il piano dell'Italia: «Riparare al chiuso, iodioprofilassi e restrizioni per il cibo»

Guerra nucleare? Ecco il piano dell'Italia: «Riparare al chiuso, iodioprofilassi e restrizioni per il cibo»

Mentre in Ucraina continuano i bombardamenti e gli scontri tra l'esercito russo e le forze locali, l'Italia corre ai ripari nel caso ci sia un incidente nucleare: o nella peggiore delle ipotesi una nuova guerra mondiale, come affermato ieri sera dal presidente Zelensky in un'intervista alla Abc. E l'agenzia ANSA pubblica la bozza del nuovo Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari, firmata dal capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.

 

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Incidenti nucleari, il piano dell'Italia

 

Il piano consiste in 3 fasi, considerate in base all'evoluzione dello scenario incidentale considerato. Inoltre è tarato su varie tipi di incidente con differenze tra un impianto posto entro 200 km dai confini nazionali e uno oltre quella distanza oppure per un incidente in territorio extraeuropeo. Nell'ultima delle tre fasi, definita «di transizione», sono avviate le azioni di rimedio e di bonifica dei territori contaminati, e la gestione dei materiali contaminati prodotti durante l'emergenza.

 

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Nel piano si parla della misura del «riparo al chiuso», con l'indicazione alla popolazione di «restare nelle abitazioni, con porte e finestre chiuse e i sistemi di ventilazione o condizionamento spenti, per brevi periodi di tempo, con un limite massimo ragionevolmente posto a due giorni». Ma anche «iodioprofilassi», monitoraggio della contaminazione personale, controllo della filiera produttiva - con definizione di eventuali restrizioni alla commercializzazione di prodotti agroalimentari - e limitazione all'importazione di beni e serrate alimentari. 

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