Nuova udienza del processo ad Alessandro Impagnatiello, l'uomo accusato di aver ucciso la compagna Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi del figlio Thiago. Chiara Tramontano, la sorella della vittima, è arrivata giovedì mattina al palazzo di giustizia di Milano per testimoniare sul caso. L'ex barman trentenne, detenuto nel carcere San Vittore, è accusato di omicidio volontario aggravato da premeditazione, crudeltà, futili motivi, rapporto di convivenza, interruzione di gravidanza non consensuale e occultamento di cadavere. Rischia l'ergastolo.
«Giulia diceva che il cibo aveva un sapore strano»
«Giulia diceva che tutto quello che mangiava aveva un sapore assurdo, in ogni cibo odore strano. diceva a mia madre che il latte il giorno dopo che lo aveva aperto aveva un sapore strano. In ogni cosa trovava un sapore strano». Lo ha raccontato Chiara Tramontano, la sorella di Giulia, testimone in aula al processo in cui è imputato Alessandro Impagnatiello. La testimone ha raccontato di acqua che odorava di "candeggina" e dei costanti dolori allo stomaco della sorella. «Beveva tante tisane - ha aggiunto - ma non trovava sollievo». Impagnatiello è accusato di averla avvelenata per mesi con topicida. Sulla gravidanza spiega: «Giulia era propensa a interrompere la gravidanza perché non voleva vedere negli occhi del figlio quelli di chi le aveva provocato tanto dolore e le aveva detto tante bugie».
Cosa ha detto Chiara Tramontano
«A inizio dicembre ricevo una foto di mia sorella in bagno e la foto del test positivo, vedo le sue lacrime e le chiedo se sono lacrime di gioia o di paura, la sua paura era come lui avrebbe accolto la gravidanza ed è così: è una brutta notizia perché il bambino non era gradito.
Nella data del presunto aborto «c'é stato un ripensamento di lui, lui cambia idea, dice di desiderare quel bambino. È stato come buttare acqua sul fuoco, ha portato un po' di quiete anche a noi familiari, eravamo pronti a supportarli». La gravidanza era usata da lui come «un boomerang, era il momento delle responsabilità, non del "voglio e non voglio"».
Un racconto farcito anche dalla notizia di un tradimento, confessato e poi negato, in una relazione in cui «c'erano degli attriti frequenti sugli orari di lavoro e sul tenore di vita della loro coppia, lei era annoiata e lui era spesso assente in settimana e nel weekend preferiva restare a casa». Il racconto di Chiara, «sorella e confidente» è quello di una relazione 'incerta', «io ero in disaccordo che lei continuasse a stare con lui, io credevo che lui l'aveva tradita ma lei era innamorata. Il mio disappunto sul viaggio a Ibiza non è stato accolto bene», ma a maggio nell'ultimo viaggio a Napoli «vidi il suo pancione e realizzai che stavo diventando zia. Sapevo che qualcosa non andava, anche in quel frangente non andava, ma io giurai a me stessa di aver smesso di essere giudice di quella storia e sarei stata accanto a mia sorella».
La mamma e il fratello di Giulia: siamo qui per te e Thiago
«Siamo qui per te Giulia, siamo qui per te Thiago, siamo qui e lo saremo sempre. Oggi ti vedo ovunque, in questa Milano che non mi appartiene ma che tu amavi». È il messaggio che Loredana Femiano, mamma di Giulia Tramontano uccisa dal compagno Alessandro Impagnatiello, affida a Instagram. La donna è in prima fila nella quarta udienza del processo per omicidio in corso a Milano, accanto la figlia Chiara che oggi testimonierà e al figlio Mario.
«Continueremo a lottare ogni singolo istante della nostra vita affinché sia tolta la libertà per sempre a chi ti ha negato la possibilità di essere una madre, una figlia, una sorella. Ti amo e mi manchi Giuliè». Sono le parole postate sui social da Mario Tramontano, il fratello di Giulia, la giovane donna uccisa a Senago, nel Milanese, al settimo mese di gravidanza dal suo fidanzato Alessandro Impagnatiello.
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