Il Pagante era una pagina Facebook, giocava sui tic del mondo giovane legato alla vita notturna della discoteca, soprattutto sui figli di papà benestanti desiderosi di darsi un tono alternativo, farsi i tatuaggi da duro della strada. E funzionava. Oggi, Il Pagante si è trasformato in una band, dalle salde radici milanesi. Una band che ha saputo creare un nuovo linguaggio tra i giovanissimi, ha 20 milioni di visualizzazioni sul web e centinaia di date nei club di tutta Italia (tra cui il 9 settembre al Disco Village di Follonica e il 22 settembre al Wake Up Festival di Mondovì).
Insomma, un successo. Il nuovo singolo Too Much, uscito il 9 giugno e tratto dall'album Entro in pass pubblicato da Warner, ha scalato le classifiche iTunes e Spotify, ed è stato uno dei tormentoni dell'estate con più di 5 milioni di views. Tanto più che nel video spicca come attore protagonista il parlamentare Antonio Razzi, grottesco fan della Nord Corea benché sia di Forza Italia. «Se è stato difficile arruolarlo? Nemmeno per sogno spiega uno dei manager de Il Pagante nonché ideatore della pagina Facebook, Alfredo Tomasi La storia faceva parodia sul politico medio italiano e lui era perfetto. Un nostro collaboratore l'ha contattato, il suo sì è stato immediato. Lui è esattamente come appare».
Il Pagante in musica è nato per gioco e ha subito parlato milanese: uno dei due fondatori, Guglielmo Panzera, ex studente del Berchet e dell'Università Bocconi, mentre Alfredo Tomasi è un ex studente dello Iulm. Da Peschiera Borromeo, Sant'Ambrogio e Porta Vittoria vengono i tre frontman musicali Roberta Branchini, Federica Napoli e Edoardo Cremona (foto), volti belli a vedersi e voci adatte alla missione. «Il primo video lo registrammo con un iPhone4 nel 2012 spiega Federica Fece 70mila visualizzazioni in poco tempo, superando i numeri di tanti rapper». Una storia che non poteva partire che da Milano? «Sicuramente spiega Roberta Milano è la città in cui i contenuti dei testi de Il Pagante sono nati, è una realtà ben conosciuta ai giovani di qui. E poi, si sa, Milano fa tendenza». Leggi l'articolo completo su
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