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«Nelle ultime notti in ambulanza, - inizia il lungo post - lo scenario è sempre lo stesso. Il trend dello “sballo” continua a farla da padrone. Ebbrezza alcolica fino al coma etilico, uso di sostanze stupefacenti rimediate a poco prezzo all’ingresso di locali e discoteche, o passeggiando per le vie del Valentino». Secondo quanto racconta il post di Fabio infatti «passare una serata spensierata ad alcuni non basta più. Il bisogno di omologarsi, raggiungere una felicità momentanea o mettere da parte le proprie paure impone di andare oltre, portare il fisico al limite, perdere i sensi. In ospedale - continua il volontario - arrivano uno dopo l’altro, come feriti di una guerra invisibile. Le barelle al Mauriziano (uno degli ospedali di Torino, ndr) sono sempre piene, i pazienti sono sempre loro, i ventenni del sabato sera, quelli che bevono troppo, quelli che vomitano e svengono. L'ospedale si trasforma in un vero e proprio ricettacolo di giovani ubriachi, a volte in coma etilico, a volte insanguinati, vittime di risse. Coi volti sfigurati e gli occhi agonizzanti, qualche volta in lacrime con gli sguardi distesi dentro il vuoto». E poi, all'improvviso, un inciso, che sembra una vera preghiera: «Non uccidetevi».
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Una richiesta, poi, conclude il lungo post del volontario: «La vita è troppo bella e breve per condannarsi in giovane età. Non ditemi che la voglia di trasgredire è più forte di tutto ciò, trasgredite facendo l'amore in spiaggia quando non si dovrebbe, fatelo così. Ma non uccidendovi». Leggi l'articolo completo su
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