Ma la fossa non era pronta e la sepoltura era impossibile perché nessuno voleva prendersi la responsabilità di rompere un sacco di ghiaia che era posizionato sullo spazio dove doveva esserci la buca. L’unica soluzione era quella di lasciare la salma nella chiesetta del cimitero fino a lunedì. «Non potevo - racconta il genero della defunta, Paolo Cumerlato - pensare di tornare a casa con mia moglie disperata senza dare degna sepoltura a sua mamma: mi sono preso io la responsabilità e ho rotto il sacco». Leggi l'articolo completo su
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