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Coronavirus, quarto morto in Italia: un uomo di 84 anni di Bergamo. Altri due casi a Venezia e nel padovano
Il virus potrebbe essere arrivato già alla fine di gennaio e a poco sarebbe servito il blocco dei voli diretti dalla Cina. La diffusione, dunque, avrebbe colpito prima persone con sintomi poco significativi per poi estendersi. I focolai della Lombardia e del Veneto non sarebbero connessi tra loro. Gli esperti sperano di ricostruire la catena del contagio.
Il primo epicentro è quello di Vo' Euganeo, paesino in provincia di Padova, 19 contagiati tra cui Adriano Trevisan, 78 anni, il primo morto per Covid-19 in Italia. Nessuno degli infetti è mai stato in Asia e la comunità dei cinesi è risultata negativa ai test.
I vicini degli otto cinesi del paesino avrebbero raccontato di aver visto una donna fuggire, probabilmente irregolare. Solo sospetti, ma nessuna certezza. È comunque improbabile che sia il paziente zero perché gli altri non sono stati contagiati. Stesso discorso per gli altri focolai a Mira, Dolo e Venezia. A Codogno la situazione è più seria dal momento che sono oltre cento i casi. Il manager tornato dalla Cina non sarebbe stato identificato come il paziente zero. Quello che colpisce è che la sanità ha fatto i tamponi solo dopo che la moglie del 'paziente uno' ha ricordato la cena con il manager. Una disattenzione che ci sarebbe stata anche in altri ospedali.
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