La data del 3 maggio come fine del nuovo lockdown è stata anche per meglio abbracciare il ponte del primo. È quanto ha spiegato il premier Giuseppe Conte nel corso della videoconferenza con Regioni, Anci e Upi. Nel corso della riunione, a quanto si apprende, si è ragionato sulle attività produttive anche perché, da alcuni presenti, è arrivato un allarme: il numero di richieste di deroghe.
Il premier, si apprende ancora, ha spiegato che si potrebbe valutare qualche mirato ampliamento dei codici Ateco esclusi dalle restrizioni ma «cum grano salis». E nel corso della riunione è stato citato l'esempio delle cartolibrerie. Sulle attività produttive Conte avrebbe comunque assicurato un'ulteriore aggiornamento. A sottolineare i risultati della linea del rigore, nel corso della riunione, sarebbe stato anche il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha posto l'accento sul fatto che l'indice R è ancora troppo poco sotto l'uno, per dare vita alla fine del lockdown. Leggi l'articolo completo su
Leggo.it