Travolti in moto in Valsusa, Matteo ha saputo della morte di Elisa: "Non può essere vero"
«So che non potrete mai perdonarmi, ma vi giuro che non volevo fare del male a nessuno e che non volevo uccidere Elisa» - si legge nella lettera scritta da De Giulio, in carcere con l'accusa di omicidio volontario - «Si è trattato solo di un tragico incidente, la mia vettura aveva riportato danni e io li stavo seguendo per leggere la targa. Se avessi saputo delle conseguenze, avrei desistito. Ho sbagliato e mi sento responsabile, vorrei essere morto io al posto suo».
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L'uomo, poi, spiega di essere molto consapevole del dolore provato dai genitori di Elisa: «So cosa state passando, è successo anche a me. Mio nipote è mancato per un incidente stradale. Aveva solo 21 anni quando in tangenziale una macchina si è ribaltata finendo contro la sua. E tre anni fa anche mio papà è stato travolto da un camion». De Giulio ha poi smentito categoricamente quanto riportato da una testimone: «Non ho mai detto "Non mi dispiace per niente" dopo averli travolti, ve lo giuro sulle mie figlie». Da parte del legale della famiglia Ferrero nessun commento e un appello al rispetto del dolore e della privacy dei genitori di Elisa. Leggi l'articolo completo su
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