Chirurgia estetica, addio Iva: quanto si risparmierà per il ritocchino

Un emendamento al DL Anticipi, approvato in Senato, elimina l'Iva sulle operazioni di chirurgia estetica, ma non di medicina

Ritocchino estetico? Addio Iva. Un emendamento al Senato prevede l'esenzione per gli interventi di chirurgia estetica

Semplice ritocchino di chirurgia estetica o necessità di un intervento, sempre estetico, a causa di problemi o traumi? Un emendamento al DL Anticipi, approvato in Commissione Bilancio del Senato, prevede l'addio all'Iva, la totale esenzione. Questa si applicherà «alle prestazioni sanitarie di chirurgia estetica rese alla persona volte a diagnosticare o curare malattie o problemi di salute ovvero a tutelare, mantenere o ristabilire la salute, anche psico-fisica, solo a condizione che tali finalità terapeutiche risultino da apposita attestazione medica» si legge nel testo di legge.

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Niente Iva per il ritocchino

 

Un'iniziativa che viene accolta con ottimismo dalla Società italiana di medicina estetica, la Sime, il cui presidente Emanuele Bartoletti, parlando con Adnkronos Salute, ha sottolineato che "l'emendamento è benvenuto perché giustifica la non applicabilità dell'Iva allo scopo medico per la chirurgia estetica. Dispiace che non sia stata inserita anche la medicina estetica, cosa che spero avvenga".

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Resta Iva per medicina estetica

Secondo il Sime, la medicina estetica avrebbe avuto anche più diritto della chirurgia, perché "ha come primario obiettivo quello della diagnosi, prevenzione e correzione. A riprova di questo, in un sondaggio condotto su nostri colleghi della Sime...abbiamo riscontrato che in questa fase sono state diagnosticate tantissime patologie che ignoravano di avere, a partire da casi di tumori”.

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