I turisti lasciavano la carta di credito ai camerieri per saldare il conto dopo il pranzo in alcuni ristoranti del centro di Roma, salvo poi ritrovarsi i conti correnti prosciugati. Le carte, infatti, venivano strisciate nello skimmer, uno strumento che copia i codici in modo da clonarle.
Mamma di una bambina a sua insaputa per 4 anni, poi scopre la truffa
Phishing online, la Cassazione: «Se un cliente viene truffato, la banca non è tenuta a risarcirlo»
La truffa da 300mila euro
La Procura di Roma, si legge sul Messaggero, ha chiesto ora il rinvio a giudizio per 20 persone (cittadini italiani e rumeni) accusate, a seconda delle posizioni, di associazione a delinquere, truffa, furto aggravato e ricettazione. Decine le carte di credito clonate, per un «importo complessivo di 3457,80 euro». I fatti risalgono al 2015, quando la Capitale era affollata da turisti provenienti da tutto il mondo per il Giubileo. I bersagli preferiti erano prevalentemente asiatici o sudamericani dall'aspetto facoltoso. I locali, sparsi nelle zone principali del centro: piazza di Spagna, Fontana di Trevi, Pantheon e Monti.
Gli acquisti
Le carte clonate venivano utilizzate solo a distanza di giorni, per assicurarsi che le vittime fossero rientrate nei paesi d'origine. I soldi venivano spesi per le esigenze quotidiane ma anche per acquisti in attività commerciali conniventi.
Leggo.it