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Oggi la rivelazione choc: quello stop a Rabona era avvenuto per via di un gravissimo problema di salute. Precisamente un ictus. A raccontarlo lui stesso, in un tweet sul suo profilo ufficiale: «Il 2 febbraio dello scorso anno ho avuto un ictus, ho subito un'operazione d'urgenza, e quando mi sono risvegliato non riuscivo più a parlare.
«Una prospettiva terribile per chiunque, ma ancora di più per lui, che delle parole ha fatto un'identità e un mestiere, quello di giornalista televisivo. 'Ogni parola che sapevo' è un viaggio in un inferno molto diffuso, l'ictus e i suoi danni, che a volte presenta un percorso terapeutico e riabilitativo che non esclude il ritorno. Questo libro racconta e dimostra che le parole che Vianello sapeva sono state in qualche modo tutte recuperate. Ma l'aspetto interessante, che fa della sua testimonianza una storia da leggere, è che a quelle che già sapeva Vianello ne ha aggiunte di nuove».
«Le parole che raccontano il calvario personale di chi scopre la sua vulnerabilità fisica, quelle che descrivono la brutta sensazione di ritrovarsi esposto in poche ore dai riflettori di un studio tv ai meandri inestricabili della sanità pubblica. Quelle che bisogna trovare per continuare a combattere ogni giorno, tutti i giorni, contro gli strascichi dell'evento subito, anche quando è stato superato. Ma pure quelle degli affetti, a volte sopite o date per scontate, e che invece possono riempire un intero vocabolario. Un libro a volte ironico, ma sempre pieno di speranza, che racconta il quotidiano ma inevitabile coraggio di chi si trova d'improvviso ad affrontare una lunga e spesso solitaria traversata del deserto. E che nonostante tutto riesce, forse, a recuperare la sua parte migliore».
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