Alessia Pifferi, la sorella Viviana: «Mi accusa di cercare notorietà con la morte della sua bambina. Ha sempre detto bugie»

La zia di Diana ha indossato una maglietta con la foto della bimba, che secondo Alessia Pifferi era solo un modo per avere visibilità

Alessia Pifferi accusa la sorella Viviana di cercare notorietà parlando della nipotina Diana, morta di stenti: «Ha sempre detto bugie»

La morte della piccola Diana come mezzo per farsi pubblicità. Accuse infamanti quelle di Alessia Pifferi, la mamma della bimba morta di stenti, rivolte alla sorella Viviana, che durante la trasmissione Mediaset, Dritto e Rovescio, ha raccontato del rapporto tra loro due.

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Manie di grandezza

 

La zia della vittima ha definito la sorella Alessia come una donna con «manie di grandezza, ma non ha mai lavorato» e intervistata da Paolo Del Debbio, ha rivelato che nei mesi scorsi ha ricevuto una lettera dal carcere, in cui era accusata di voler sfruttare la morte della nipotina, in favore della notorietà.

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Maglietta con Diana

«Mi ha scritto nel periodo di Pasqua, mi rimproverava del fatto che io mi sto godendo il mio momento di notorietà, il riferimento è alla maglietta che indosso con la foto di Diana. Mi ha detto anche di portargliene una in carcere così mi avrebbe aiutato a farmi pubblicità. Questa lettera è stata depositata agli atti», ha riferito Viviana Pifferi, che ha confermato le modalità con cui è nata Diana, cioè nel bagno di casa, ma ha pur aggiunto che sua madre aveva inviato dei soldi ad Alessia Pifferi, che le aveva detto di dover fare degli esami.

Viviana Pifferi, inoltre, ha raccontato l'ambizione di sua sorella Alessia, che colmava cercando «uomini dalla posizione lavorativa importante, ben vestiti. Lei ha sempre raccontato a tutti bugie».

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