Preservativi Durex, è allerta: «Occhio a quelli contraffatti, sono pericolosi»
Tutto questo dopo il recente scandalo che ha travolto nei mesi scorsi l’azienda, quando due ragazzi afroamericani, Rashon Nelson e Donte Robinson, sono stati arrestati per aver utilizzato i bagni di un locale di Filadelfia senza aver comprato nulla. Il direttore del locale, in seguito licenziato, aveva chiamato la polizia.
I due non avevano ancora ordinato perché aspettavano una terza persona. Un episodio che ha suscitato indignazione e polemiche sui social media e anche le forze dell'ordine sono state criticate, come riporta il Telegraph. «Quello che è successo è sbagliato, non collima con quelli che sono i nostri valori e non dovrà accadere mai più nei nostri locali», ha affermato Kevin Johnson, amministratore delegato di Starbucks.
La denuncia nei confronti dei due afroamericani è stata ritirata e i due si sono accordati con la catena per un risarcimento in denaro. Fondata nel 1971 a Seattle, Starbucks ora tenta di ripulire la sua immagine.
«I nostri negozi sono nati per essere delle comunità, dove si entra anche solo per accedere alla rete wifi e così lavorare al computer o scambiarsi messaggi sulle chat, senza essere per forza costretti a consumare. È da sempre lo spirito con cui abbiamo concepito la nostra attività. Qualsiasi persona che entra nei nostri spazi, indipendentemente dal fatto che effettui un acquisto, è considerata un cliente», ha fatto sapere Starbucks in una nota ufficiale. Il video dell’arresto è stato girato e pubblicato da alcune persone presenti nel locale ed è diventato virale.
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