Preservativi Durex, è allerta: «Occhio a quelli contraffatti, sono pericolosi»
Tutto questo dopo il recente scandalo che ha travolto nei mesi scorsi l’azienda, quando due ragazzi afroamericani, Rashon Nelson e Donte Robinson, sono stati arrestati per aver utilizzato i bagni di un locale di Filadelfia senza aver comprato nulla. Il direttore del locale, in seguito licenziato, aveva chiamato la polizia.
I due non avevano ancora ordinato perché aspettavano una terza persona. Un episodio che ha suscitato indignazione e polemiche sui social media e anche le forze dell'ordine sono state criticate, come riporta il Telegraph. «Quello che è successo è sbagliato, non collima con quelli che sono i nostri valori e non dovrà accadere mai più nei nostri locali», ha affermato Kevin Johnson, amministratore delegato di Starbucks.
Racial bias training is an important first step, but there's much more for companies to do to ensure all people feel welcome. We look forward to convening Starbucks and civil rights leaders this summer to discuss how they can better approach these issues. https://t.co/Ls1A8eyKAd
— The Leadership Conference (@civilrightsorg) 29 maggio 2018
La denuncia nei confronti dei due afroamericani è stata ritirata e i due si sono accordati con la catena per un risarcimento in denaro. Fondata nel 1971 a Seattle, Starbucks ora tenta di ripulire la sua immagine.
«I nostri negozi sono nati per essere delle comunità, dove si entra anche solo per accedere alla rete wifi e così lavorare al computer o scambiarsi messaggi sulle chat, senza essere per forza costretti a consumare. È da sempre lo spirito con cui abbiamo concepito la nostra attività. Qualsiasi persona che entra nei nostri spazi, indipendentemente dal fatto che effettui un acquisto, è considerata un cliente», ha fatto sapere Starbucks in una nota ufficiale. Il video dell’arresto è stato girato e pubblicato da alcune persone presenti nel locale ed è diventato virale.
Ultimo aggiornamento: Martedì 29 Maggio 2018, 19:27
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