Emanuele Tiberi, la tragica svolta: «Ucciso per un gioco fatale». Un pugno lo mandò in coma
La figlia, Marina di 19 anni, studiava all'università a Karachi ed apparteneva ad una famiglia tradizionalista Pashtun: il cugino e fidanzato era andato a trovarla, partendo dalla sua casa a Swat, nella provincia di Khyber Paktunkhwa, e per la felicità i due si erano scattati un selfie. Foto che lui, tornato a casa, ha mostrato contento ad amici e parenti, scrive il quotidiano online Samaa, che pubblica anche le foto dei due protagonisti.
Breaking Bad a Bergamo, pensionato si ammala e spaccia cocaina: «Mi servivano i soldi per il funerale»
«Attaccato con l'acido da due uomini, un gruppo di WhatsApp mi ha salvato la vita»
Questo fatto ha mandato su tutte le furie il padre della 19enne: Abdul Raheem è così corso a Swat e ha ucciso il ragazzo a colpi di pistola. Non contento, è tornato a Karachi ed ha avvelenato la figlia Marina, cercando di far passare la sua morte come un suicidio. Un duplice omicidio che ha spezzato il cuore della madre della giovane, che non ha esitato a denunciare il marito facendolo arrestare. Leggi l'articolo completo su
Leggo.it