Mamma in choc settico dopo il parto cesareo, Krystina torna a casa dopo 4 mesi senza mani e piedi: «I miei figli l'unica motivazione»

La donna è stata ricoverata per due settimane in terapia intensiva in seguito a una sepsi, ma i macchinari le hanno provocato la necrosi degli arti

Mamma va in choc settico dopo il parto cesareo, medici costretti ad amputare mani e piedi. Tornata a casa dopo 4 mesi

Sembrava un parto cesareo perfettamente riuscito quello con cui una mamma 29enne aveva messo al mondo la sua seconda figlia, lo scorso 24 ottobre. La piccola stava bene, e anche la donna. Tanto che dopo due giorni sono arrivate le dimissioni dall'ospedale. Ma il calvario di Krystina Pacheco è cominciato una volta tornata a casa: qui ha cominciato a sentirsi come in uno stato influenzale. Erano i primi sintomi di uno choc settico che le è costato l'amputazione di mani e piedi. Ma dopo quattro lunghi mesi in ospedale la giovane mamma è riuscita a tornare a casa dai suoi bambini: la piccola Amelia e il suo fratellino di due anni.

 

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Lo choc settico

 

Krystina Pacheco, 29 anni, di Pleasanton, Texas, ha rischiato di perdere la vita dopo il parto avvenuto il 24 ottobre 2022. Una volta dimessa dall'ospedale ha cominciato a sentirsi febbricitante e le è stato somministrato ibuprofene da un'infermiera. I sintomi, però, non accennavano a diminuire e così la donna è andata in pronto soccorso. Da qui il trasferimento in eliambulanza in un ospedale di San Antonio, dove i medici hanno scoperto che il suo corpo era in choc settico. «Ricordo solo che non riuscivo più a respirare e non riuscivo più a vedere e ho iniziato lentamente a svenire», ha detto Pacheco a ABC News. «Mio marito, potevo solo sentirlo dire: 'Per favore, torna da noi, per favore, i tuoi bambini hanno bisogno di te. Ho bisogno di te. Ho bisogno che tu sia qui e mi aiuti con i nostri bambini', e questa è l'ultima cosa che ricordo».

 

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Le prime parole

 

Lo choc settico è la fase più pericolosa della sepsi, che si verifica quando il corpo ha una risposta estrema all'infezione. Secondo il National Institutes of Health, "senza un trattamento rapido, può portare a danni ai tessuti, insufficienza d'organo e persino alla morte". Secondo i Centers for Disease Control and Prevention, la sepsi è la seconda causa di morte correlata alla gravidanza negli Stati Uniti. Nel caso di Krystina, la condizione ha cominciato a colpire cuore, polmoni e reni. La donna è stata ricoverata per due settimane in terapia intensiva, contemporaneamente in dialisi e attaccata a un Ecmo. A metà novembre la situazione è migliorata e i medici hanno potuto staccarle il tubo del respiratore. Le sue prime parole sono state: «Cosa mi è successo? Sono quasi morta?».

 

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Il lungo recupero

 

Anche se il peggio era stato scongiurato, la cosa più difficile da affrontare per la giovane mamma è stata la notizia dell'amputazione di entrambi i piedi e le mani in seguito ai danni riportati per durante la terapia intensiva. Oltre a sottoporsi a un intervento chirurgico iniziale per amputare entrambe le braccia sotto i gomiti, seguito da un secondo intervento chirurgico giorni dopo per amputare entrambe le gambe sotto le ginocchia, Krystina Pacheco ha affermato di essersi sottoposta a quasi una dozzina di innesti cutanei nelle settimane successive perché la pelle attorno alle sue amputazioni era fortemente danneggiata. «Ogni giorno mi svegliavo e pensavo ai miei bambini e ogni volta che andavo incontro a un intervento chirurgico, il mio pensiero era, devo tornare a casa per stare con i miei bambini. Erano la mia motivazione numero uno».

 

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Il ritorno a casa

 

Alla fine di gennaio, tre mesi dopo essere stata ricoverata, Krystina Pacheco è stata dimessa dall'ospedale e trasferita al TIRR Memorial Hermann, un centro di riabilitazione a Houston, dove è rimasta per diverse settimane. L'11 febbraio, più di 100 giorni dopo essere stata ricoverata in ospedale e lontana dai figli, è potuta tornare a casa.

 

 

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