Elisabetta muore nello schianto in auto, era andata al lavoro in quarantena
Anche questa ragazza, come tantissime vittime del coronavirus, non ha potuto avere una degna sepoltura.
«Aveva solo una semplcie tosse», ha ripercorso Sabine con i giornalisti. Julie ha eseguito un primo test che era negativo, e un secondo positivo. «Abbiamo creduto come tutti quanti nel mondo che il virus non colpisse i giovani e invece», ha pianto Sabine che ricorda di essere stata avvertita dall'ospedale e di essere giunta quando la figlia era già morta. L'hanno potuta vedere per pochissimo tempo, poi stop, via, bruciare tutti i suoi effetti personali e funerale tra qualche giorno. Anche in Francia c'è la fila.
Mettiamo in fila gli elementi della degenza riscotruiti dai media francesi. «Julie aveva soltanto un pò di tosse, da una settimana. Aveva preso uno sciroppo, qualcosa a base di erbe, aveva fatto inalazioni», ha detto mamma Sabine. Sabato aveva cominciato a sentirsi mancare il fiato: «Nulla di clamoroso - racconta la madre - aveva difficoltà a riprendere respiro». Poi attacchi continui di tosse e la visita dalla dottoressa di famiglia che la invita a chiamare l'ospedale. Julie viene ricoverata, la madre rientra a casa ma poco dopo la avvertono che uno scanner ai polmoni della figlia ha rivelato dei problemi: «Nulla di grave». La notte, però, la ragazza viene colta da insufficienza respiratoria e trasferita d'urgenza all'ospedale pediatrico di Parigi, il Necker, dove la sottopongono al tampone. Entra in rianimazione, la madre va a trovarla e Julie le dice: «Ho male al petto...». I risultati del tampone sono negativi, la madre torna a casa tranquillizzata. Il giorno dopo, il risultato del primo test viene rettificato: Julie è positiva. I medici, che alla luce del primo annuncio negativo l'avevano curata senza maschere e protezioni, la intubano quando ormai è senza conoscenza. In poche ore il decesso. «Un evento rarissimo a quest'età», sottolineano i sanitari che parlano di una forma molto aggressiva di Coronavirus.
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