Diventa mamma a 53 anni dopo 21 tentativi (e più di 100mila euro) di fecondazione artificiale: «Non ho mai perso la speranza»

La gravidanza arrivata dopo 25 anni di cure

Diventa mamma a 53 anni dopo 25 anni (e più di 100mila euro) di inseminazione artificiale: «Non ho mai perso la speranza»

Una donna di 54 anni è diventata madre per la prima volta dopo 25 anni di tentativi tramite fecondazione in vitro andati a vuoto. La determinata neomamma non ha mai rinunciato al suo sogno, e oggi può finalmente stringere tra le braccia il suo miracolo. La piccola, nata al 22esimo tentativo e dopo aver speso l'equivalente di oltre 100mila euro, è nata sana e in salute.

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Mamma a 53 anni dopo 21 inseminazioni fallite

Helen Dalglish, la donna di Glasgow che ha partorito la prima figlia a settembre dopo essersi sottoposta a 21 trattamenti di fecondazione e subito tre aborti spontanei, a settembre ha dato il benvenuto a Daisy Grace, questo il nome della bambina, in una clinica di Cipro. Al Daily record ha raccontato di come la gravidanza finalmente portata a termine abbia spazzato in un colpo solo 25 anni di dolore e sacrifici, donandole nuova gioia di vivere. «Quando guardavo in basso e vedevo quella protuberanza crescere pensavo "sto sognando?". Anche adesso, guardando mia figlia, non posso credere di essere una mamma».

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I primi tentativi

Helen si è trasferita a Cipro quando aveva 20 anni e ha iniziato a provare ad avere un bambino con il suo allora marito a partire dai 28 anni. I test effettuati sull'isola avevano rivelato un potenziale problema con il posizionamento dell'utero, ed è per qesto che la coppia è tornata in Scozia, dove è stata diagnosticata una "infertitilità inspiegabile". Marito e moglie, prima di passare alla fecondazione in vitro, si sono sottoposti a quattro procedure di inseminazione intrauterina, in cui lo sperma viene immesso direttamente nell'utero, ma senza successo.

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Il costo del fallimento

Il servizio sanitario nazionale ha fornito loro un solo ciclo gratuito di cure: i successivi 20 sono stati finanziati di tasca loro. Helen non si è mai fatta scoraggiare dai fallimenti, ma ha ammesso che a volte ha sentito il bisogno di fermarsi: «Diventava troppo difficile da sostenere emotivamente, fisicamente e finanziariamente». «Ogni fallimento è assolutamente devastante. È come un lutto. Mi abbattevo per un paio di settimane, ma poi mi rialzavo e dicevo "bene, se vuoi questo bambino, mettiti in gioco"».

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Gli aborti

Helen era molto preoccupata dal fatto che ogni volta che i medici cercavano di trasferire gli embrioni nel suo grembo la procedura fosse insopportabilmente dolorosa, come se stessero «sbattendo contro un muro». Ha chiesto di essere sedata per procedure future, ma il risultato è stato comunque negativo. Dopo circa dieci anni di trattamenti, ha chiesto il parere di un consulente scozzese esperto in infertilità che gli ha confermato come il suo utero fosse gravemente inclinato, e spiegato che tutti i precedenti trasferimenti di embrioni fossero stati praticamente sprecati. Da allora Helen è rimasta incinta tre volte ma ha subito aborti strazianti tra le nove e le dieci settimane di gravidanza. La donna ha quindi deciso di provare ad utilizzare ovuli di donatori, ma anche in questo caso ha dovuto sopportare una sconfitta: nonostante avesse creato 10 embrioni forti, sono morti tutti.

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L'ultima spiaggia

Helen, che nel frattempo ha un nuovo partner, è quindi tornata a Cipro, ed è qui che è venuta a conoscenza del Dunya Fertility Center a Kyrenia. Quando aveva ormai credto di aver perso ogni speranza, un episodio l'ha convinta a riprovare ancora una volta. Suo padre, poco prima di morire, aveva chiesto a sua madre cosa avrebbe potuto inviarle dal cielo. La donna ha chiesto un bambino per la figlia, e così Helen ha deciso di tentare ancora. Il primo tentativo della coppia è fallito quando hanno effettuato i test genetici sui loro embrioni, ma il secondo tentativo li ha lasciati sbalorditi. Un medico aveva effettuato una prova della procedura di trasferimento per assicurarsi di poter accedere correttamente all'utero di Helen e la coppia ha ricevuto il test di gravidanza positivo via e-mail due settimane dopo. «Siamo scoppiati a piangere e urlare. Mia madre pensava che fosse negativo ma erano lacrime di sollievo e felicità. Penso che mio padreabbia avuto qualcosa a che fare con questo».

 

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Il lieto fine

Non è stata una gravidanza tra le più facili, poiché Helen ha sviluppato il diabete e la pre-eclampsia, una condizione che causa ipertensione, ma con il passare dei mesi è diventata più sicura di poter finalmente incontrare il suo bambino. E così è stato: Daisy Grace è nata a settembre, quando la mamma aveva 53 anni. Della bambina ha detto: «È placida, rilassata e felice. È quasi come se avessi aspettato così tanto e ora sia stata premiata». 

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