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L'influencer sarebbe sfuggito ad un tentativo di rapimento negli Stati Uniti da un agente inviato da Riad proprio per via delle sue critiche al principe ereditario, ha detto nell'intervista. Tutto sarebbe partito da un saudita che avrebbe seguito il padre di Almutairi sullo stesso volo, per raggiungere Abdulrahman e costringerlo con la forza a rientrare nel Regno. «Il governo saudita aveva capito che rappresentavo una minaccia. Se fossi tornato in Arabia Saudita, mi avrebbero ucciso in aeroporto», ha affermato.
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Solo l'intervento tempestivo dell'Fbi ha impedito il piano, hanno riferito due fonti citate dal Daily Beast. Agnes Callamard, la relatrice speciale delle Nazioni Unite per le uccisioni extragiudiziarie e che ha indagato sulla morte di Khashoggi, ha detto al Daily Beast di ritenere credibile la vicenda di Almutairi, dicendo che rientra in una terribile «tendenza delle autorità saudite, soprattutto negli ultimi due anni, a colpire persone di alto profilo che sono molto ascoltate tra i sauditi - ha detto - sia perché sono critiche rispetto a Mbs o al governo, sia perché non hanno mostrato sufficiente supporto» alle autorità.
Almutairi aveva già denunciato di essere finito nel mirino del governo saudita per le sue critiche, ma ora teme per la sua vita e ha deciso da più di un anno di non parlare con la famiglia, per tutelarla. L'unico dato positivo, dice ora, è essere tornato come comico sui social media, dove vanta 200mila abbonati sui canali di YouTube e 208mila follower su Instagram. Ma nel nuovo anno, ha detto Almutairi al Daily Beast, non parlerà più male del governo saudita. «Le mie critiche rispetto al governo non avranno alcun effetto. Porteranno solo più persone contro di me - ha detto - Sto cercando di non definirmi 'dissidente politico'. Voglio influenzare il mio Paese per il meglio». Leggi l'articolo completo su
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