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Fermo restando l'obbligo di restare a casa per chiunque sia risultato positivo al tampone o abbia avuto contatti con qualche infetto, il consiglio è di non fare le valigie. Agli scozzesi, nello specifico, è stato detto di non prenotare alcuna vacanza. Il primo ministro scozzese, Nicola Sturgeon, ha dichiarato: «Dato che si tratta di una pandemia globale, per favore non prenotate viaggi all'estero per la pausa di ottobre se non sono indispensabili. Limitate le interazioni sociali». Le regole dipendono, inoltre, da dove si vive nel Regno Unito, se si risiede in località in cui sono state imposte misure aggiuntive o meno.
Si tratta di raccomandazioni, non di norme, e non riguardano i viaggi già prenotati. Come sottolinea l'Indepdendent, se si sceglie di annullare la vacanza è improbabile che la compagnia aerea prenda in considerazione l'idea di un rimborso. La Competition and Markets Authority (CMA) sostiene che il rimborso è dovuto quando a un consumatore viene impedito di ricevere beni o servizi, perché le leggi sui blocchi rendono impossibile usufruirne. «Un consumatore avrà generalmente diritto a un rimborso quando ha pagato in anticipo per servizi o beni che non possono essere forniti a causa della pandemia di coronavirus», si legge.
Ryanair e Wizz Air non hanno fornito finora rimborsi o opportunità di riprenotazione gratuita, mentre gli albergatori potrebbero discutere per un rinvio.
In molti ritengono, infine, che queste precauzioni sono inutili dal momento che le mete più gettonate come l'Italia, Cipro e la Turchia sono più sicure della Gran Bretagna e con un clima che consente di stare all'aperto.
Anche il governo gallese propende per frenare possibili partenze. «Le normative sono in atto per proteggere te e i tuoi cari dal coronavirus e per prevenire la diffusione del virus in altre aree del Galles, del Regno Unito e di altri Paesi», afferma il governo di Cardiff.
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