Il carrello della spesa sempre più vuoto, il portafoglio sempre più leggero e molte rinunce. Davanti ad un'inflazione da record che ha rincarato di oltre il 21% il costo dei beni alimentari e che non promette di arrestarsi prima dei prossimi due anni, gli italiani tagliano i consumi, a cominciare da quelli alimentari. Nel "Rapporto Coop 2023" su consumi e stili di vita, si calcola che le vendite siano scese del 3% nei primi sette mesi del 2023 e si stima che il 36% degli italiani intende ridurre i consumi nei prossimi mesi.
Meno 6.700 euro in due anni
Davanti agli scaffali le famiglie si fanno sempre più attente, si riduce la quantità acquistata, si privilegiano i discount e i prodotti non di marca. Dati confermati anche da un'analisi della Coldiretti, secondo la quale gli italiani hanno tagliato del 4,6% le quantità acquistate nel 2023 pur trovandosi a spendere comunque il 7% in più a causa dei rincari. Anche qui si conferma il balzo dei cibi low cost con le vendite dei discount che fanno segnare una crescita del +9,7% tra gennaio e luglio. Del resto al crescere dei prezzi non corrisponde la crescita degli stipendi: solo negli ultimi due anni l'inflazione ha abbattuto il potere d'acquisto in una misura pari a 6.700 euro procapite e il 70% degli occupati dichiara di avere necessità almeno di un'altra mensilità per condurre una vita dignitosa.
Prezzi calmierati
Per questo il governo sta pensando di confermare il taglio del cuneo fiscale nella legge di bilancio e oggi è previsto un nuovo incontro al ministero delle Imprese con le associazioni dell'industria alimentare e dei beni di largo consumo per stringere un patto salva-spesa, un accordo che dal primo ottobre dovrebbe offrire un paniere di prodotti di prima necessità a prezzi calmierati nei negozi, super e ipermercati aderenti, contrassegnati da un bollino tricolore. Le associazioni dei consumatori restano scettiche.
Secondo Assoutenti «perché funzioni realmente, il paniere salva-spesa deve vedere seriamente impegnate tutte le parti in causa, dal commercio ai produttori, e deve portare ad un sensibile ribasso dei prezzi». Un ribasso del 10% sui prodotti del carrello della spesa, stima l'associazione, porterebbe a risparmi di 4 miliardi, pari a oltre 155 euro per la famiglia media nell'arco del trimestre.
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