Reddito di Cittadinanza, cosa cambia: il sussidio cala del 30%. I requisiti per ottenerlo e a quanto ammonta

Secondo la bozza circolata in precedenza il limite era fissato a 375 euro

Reddito di Cittadinanza, cosa cambia: il sussidio cala del 30%. I requisiti per ottenerlo e a quanto ammonta

Reddito di Cittadinanza, il governo stabilisce le nuove regole. Le famiglie in difficoltà economica che non hanno componenti minori, disabili o over 60 potranno chiedere il nuovo sussidio contro la povertà con una durata di 12 mesi e per un importo massimo di 350 euro, ovvero il 30% in meno rispetto ai 500 euro previsti come limite per le famiglie dove ci sono componenti meritevoli di maggiore tutela: dovrebbero essere queste le nuove regole - secondo le indiscrezioni riportate dal Messaggero - che saranno introdotte dal provvedimento al quale sta lavorando il Governo per modificare il Reddito di cittadinanza.

 

«Statali, tremila assunzioni in arrivo»: poi il dietrofront, e il decreto salta. Il Governo: «Numeri da ridimensionare»

Reddito di cittadinanza, crollano le domande: in due mesi -65%, ecco il motivo

 

Le indiscrezioni sul Reddito di Cittadinanza

Secondo la bozza circolata in precedenza il limite era fissato a 375 euro. In base alle indiscrezioni del quotidiano romano cambia anche la scala di equivalenza per i minori per la quale va moltiplicato l'importo. Se il primo componente vale uno, i minorenni dovrebbero valere solo lo 0,15 nel caso di bambino inferiore a tre anni e lo 0,10% negli altri casi (adesso è pari allo 0,2 mentre nella bozza precedente erano esclusi e veniva prevista un'aggiunta di 50 euro a minore).

Per poter accedere al nuovo assegno, bisognerà avere un Isee inferiore a 7.200 euro, e un reddito familiare non superiore a 6.000 euro, adeguato in base ad una scala di equivalenza che terrà conto del numero dei componenti del nucleo familiare.

 

Reddito di cittadinanza addio, arriva "Mia". Il sussidio si sdoppia: una corsia per le famiglie, una per i single

 

Discussione aperta

Dal ministero del Lavoro comunque fanno sapere che il testo non è chiuso e che soprattutto sulla scala di equivalenza c'è ancora una riflessione in corso. Ma è ancora aperta anche la decisione sul nome che potrebbe essere Garanzia per l'ìnclusione ma non dovrebbe comunque più essere Mia (misura inclusione attiva).

 

 

 

Leggi l'articolo completo su
Leggo.it