Emanuela Bertucci, legale Aduc, si parla molto di inflazione fantasma, cos’è?
«È il fenomeno della “shrinkflation”, in voga già da un po’. Ma mentre prima si manifestava timidamente, oggi è diffuso in modo massivo. In pratica anziché aumentare il prezzo della confezione aumento il prezzo al chilo diminuendo la quantità nella confezione. Faccio degli esempi: alcuni pacchi di pasta non sono più da 500 grammi ma da 400, alcune merendine sono più piccole, nei pacchetti di fazzoletti ce ne sono 9 e non più 10. Abbiamo calcolato che con questo meccanismo i consumatori, spesso senza accorgersene, pagano anche il 10% in più».
Come tutelarsi?
«Il consiglio è guardare sempre il prezzo del prodotto al chilo».
Che cosa ci aspetta in autunno?
«È difficile fare previsioni e a dirla tutta non vorrei essere nei panni degli economisti che devono elaborare delle strategie di tutela dei consumi. Una cosa è certa, quest’anno la spesa sarà significativamente superiore poiché il caro energia fa da traino a tutti i prezzi e non è escluso che vi sia anche un margine di mera speculazione. Ancora non abbiamo visto niente, grazie ai calmieramenti del governo l’impatto è stato ancora limitato ma il governo non potrà far fronte in eterno alla corsa dei prezzi. Come portata di novità io equiparo questa crisi economica a quella causata dalla pandemia: ci troviamo di fronte a uno scenario nuovo e inatteso. Questa crisi non è infatti paragonabile alla crisi finanziaria del 2008, forse è più affine a quella degli anni ‘70, ma allora il mondo era diverso ed è impensabile che oggi si possano utilizzare, per limitarne gli effetti, gli stessi strumenti che vennero usati allora.
Leggi l'articolo completo suLeggo.it