Il mini lockdown e la Legge di Pareto

Il DPCM di domenica ha scatenato le critiche di molti. Un economista ci suggerirebbe di considerare la Legge di Pareto per giudicare. Vediamo.


Wilfredo Pareto è stato un importante economista e sociologo italiano, vissuto fra la fine dell'Ottocento e il Novecento. È uno di quegli studiosi con i quali tutti quelli che studiano Economia Politica devono fare i conti.
È stato versatile -ingegnere, economista, sociologo- come lo si poteva essere a quell'epoca.
Erano tempi, infatti, nei quali il mondo appariva meno complesso di oggi e, quindi, i fenomeni potevano essere più facilmente osservati -spesso, alla radice.
Dalla sua propensione ai dati nasce un'importante osservazione: in genere, se guardiamo ai grandi numeri, l'80% di un fenomeno è generato dal 20% delle cause possibili. Fece questa scoperta studiando il modo in cui si distribuiva la ricchezza: elaborando molti dati statistici scoprì che l'80% della ricchezza era concentrata nelle mani del 20% della popolazione. Come tutte le leggi economiche, anche questa non è scritta su pietra ma si fida di grandi volumi di dati. Funziona, e bene, in un gran numero di casi, se si hanno dati corretti. Nelle imprese, ad esempio, se si va a guardare con attenzione, capita di scoprire che l'80% delle vendite poggia sul 20% dei clienti.
Veniamo al DPCM: teatri e piscine, per esempio, rientrano in quel 20% che genera l'80% dei contagi COVID? Secondo il Governo (che ha i dati) forse sì.
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