Roberti ha esposto i frutti di una indagine della Dna, elaborata grazie a un software della Direzione investigativa antimafia, in cui è emersa la presenza di un caso di riciclaggio di denaro all'estero tramite moneta elettronica. «Ci è sembrato interessante - ha sottolineato - che in un'area della provincia di Napoli, ad alta densità mafiosa, siano stati movimentati e investiti all'estero, circa 8 milioni e mezzo di euro in bitcoin». L'ipotesi investigativa, ha spiegato il procuratore, è «che questi soldi vengano mandati all'estero per essere poi immersi nell'economia legale». Leggi l'articolo completo su
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