Dimmi che non vuoi morire, le statue che ispirarono Ovidio. A Tivoli

Dimmi che non vuoi morire, le statue che ispirarono Ovidio. A Tivoli
Uno sguardo sull’immortalità nel percorso visivo proposto dalla mostra E dimmi che non vuoi morire, che presenta per la prima volta al pubblico il gruppo scultoreo scoperto nel 2012 nella Villa di Messalla a Ciampino. Le sette statue che ispirarono il poeta Ovidio nel raccontare il mito di Niobe nelle Metamorfosi sono marmi bianchi che arrivano a noi dopo complesse operazioni di restauro. 



Capolavori integri che sono sopravvissuti al trascorrere dei secoli, immortali come quel personaggio mitologico imprigionato nella pietra con il suo dolore e punito dagli dei per la sua superbia. Un racconto lungo oltre duemila anni che fonde arte e letteratura in occasione dell’anniversario della morte del poeta. Nell’esposizione, oltre al gruppo scultoreo centrale, anche pregiate ceramiche antiche a figure rosse, come quella del Pittore di Arpi rappresentante Andromeda e Niobe, e fregi rinascimentali realizzati da Polidoro da Caravaggio, fino al celebre Nudo e Albero firmato da Mario Sironi degli anni Trenta e al Red Carpet di Giulio Paolini che esprime l’atrocità della strage in chiave contemporanea.

Istituto Villa Adriana e Villa d’Este Santuario di Ercole Vincitore, via degli Stabilimenti 5, Tivoli, fino al 23/09 lun-dom ore 10-18. A cura di Andrea Bruciati e Micaela Angle Leggi l'articolo completo su
Leggo.it