Sono passati cento anni da quando, nel 1917, Pablo Picasso venne in Italia per lavorare all’avventura teatrale di Parade, balletto con coreografie di Massine, su musiche di Satie e testi di Cocteau, interpretato dai Ballets Russes di Diaghilev. E ora la mostra Picasso. Tra Cubismo e Classicismo: 1915 - 1925, ricostruisce proprio l’influenza del soggiorno italiano, con le sue molte suggestioni, sul lavoro del maestro attraverso oltre cento tra tele, gouaches e disegni, nonché fotografie, lettere, documenti, per un totale di 38 prestatori, numeri che fanno della mostra una delle più importanti mai realizzate in Italia sull’artista.
Un percorso attento e accurato tra le diverse curiosità di Picasso e le conseguenti variazioni e sperimentazioni di segno, tra collage, realismo stilizzato, natura morta e ritratto, che corre dal Ritratto di Olga in poltrona al Saltimbanco seduto con braccia conserte, dalle Due donne che corrono sulla spiaggia ad Arlecchino e donna con la collana. E ancora, bozzetti per scenografie, costumi, studi. Fino ad arrivare alla meraviglia del sipario dipinto proprio per Parade. A Palazzo Barberini, in una speciale sezione distaccata del percorso espositivo, è esposto il sipario realizzato da Picasso: una tela lunga 17 metri e alta 11 che, monumentale, si fa “orizzonte” calando l’osservatore in una dimensione onirica remota. Unica. Leggi l'articolo completo su
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