Roma, se il Cavalier Gino “dimentica” la qualità romana per il turista straniero

Cavalier Gino
Un cibo non da “Cavalier” come la sua storia insegnerebbe. Qui si sono attovagliati da Sandro Pertini a Gerardo Bianco a Mario Capanna. Ma la sua cucina romana non è più come quella di una volta. L’amatriciana, la cacio e pepe, i tonnarelli alla ciociara, i saltimbocca, carciofi e baccalà sulla lavagnetta del menu ci sono tutti.

Ma sembrano strizzar l’occhio più ai turisti che ai buongustai. Perché chi viene qui per apprezzare tradizione e materie prime di qualità, soprattutto se sa riconoscerle, rischia di rimanere deluso. Il Cavalier Gino sembra, infatti, aver sacrificato la qualità dei suoi piatti per accontentare “lo straniero” e le sue tasche. Una scelta che lascia l’amaro in bocca.
Roma - Vicolo Rosini 4, 066873434
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