Roma, se il Cavalier Gino “dimentica” la qualità romana per il turista straniero

Se il Cavalier Gino “dimentica” la qualità romana per il turista straniero
Un cibo non da “Cavalier” come la sua storia insegnerebbe. Qui si sono attovagliati da Sandro Pertini a Gerardo Bianco a Mario Capanna. Ma la sua cucina romana non è più come quella di una volta. L’amatriciana, la cacio e pepe, i tonnarelli alla ciociara, i saltimbocca, carciofi e baccalà sulla lavagnetta del menu ci sono tutti.
Ma sembrano strizzar l’occhio più ai turisti che ai buongustai. Perché chi viene qui per apprezzare tradizione e materie prime di qualità, soprattutto se sa riconoscerle, rischia di rimanere deluso. Il Cavalier Gino sembra, infatti, aver sacrificato la qualità dei suoi piatti per accontentare “lo straniero” e le sue tasche. Una scelta che lascia l’amaro in bocca.
Roma - Vicolo Rosini 4, 066873434

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 10 Ottobre 2018, 13:44
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