La Russia invade la Georgia attraverso vie traverse: dai tribunali arrivano notizie che stanno scatenando l'ira del popolo georgiano. Malumori, nervosismi e proteste proseguono da oltre un mese ormai, ma ora sono realtà: la legge contro le influenze straniere, voluta dal partito di governo «Sogno Georgiano» e ribattezzata dalle opposizioni «legge russa» è passata. Il Parlamento ha approvato la normativa in terza lettura mentre fuori dall'edificio continuavano le manifestazioni e dopo che uno scontro fisico è avvenuto anche tra deputati all'interno dell'aula.
Con 84 voti favorevoli e 30 contrari, i parlamentari hanno dato il via libera alla legge, in base alla quale le organizzazioni non governative e i media che ricevono oltre il 20% dei loro finanziamenti dall'estero si dovranno registrare amministrativamente come «organizzazioni che difendono gli interessi stranieri».
L'ombra russa
Nessun dubbio, un'unica certezza: la norma assomiglia a quella che ha permesso alle autorità di Mosca di mettere a tacere gran parte delle voci del dissenso. Nella vicina Russia, la legge è stata utilizzata per emarginare le voci che contestano il Cremlino, tra cui figure culturali di spicco, organizzazioni dei media e gruppi della società civile. La Presidente, Salome Zurabishvili, che si è espressa in sostegno dei manifestanti pacifici, aveva anticipato che avrebbe posto il veto sulla legge. Ma Sogno georgiano ha la maggioranza necessaria per superare il veto.