Scopre un tumore inoperabile dopo le nozze, ma si salva grazie alla Fondazione Nadia Toffa. Antonella Guidi: «Ora ho un futuro davanti»

L'augurio della 42enne: «Vorrei che mia storia fosse da sprone a chiunque si trovi in difficoltà sanitarie a non arrendersi»

Scopre un tumore inoperabile dopo le nozze, ma si salva grazie alla Fondazione Nadia Toffa. Antonella Guidi: «Ora ho un futuro davanti»

di Redazione Web

Le avevano detto che aveva un meningioma cerebrale inoperabile, ma non ha mai voluto accettare la sua diagnosi e così ha chiesto aiuto alla Fondazione Nadia Toffa Onlus, che è riuscita a darle una speranza. È la storia di Antonella Guidi, 42 anni, che lo scorso 17 aprile è stata operata all'ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno da Matteo de Notaris, specialista in neurochirurgia, neuroncologia e neuroendocrinochirurgia.

La diagnosi e le corse in ospedale

Nel 2019 Antonella Guidi ha iniziato a non sentirsi bene. Sposata ad agosto di quell'anno, a settembre ha iniziato a soffrire di vertigini e di parestesia facciale. Così, dopo la cura di cortisone inefficiente assegnatale dal suo medico di base, sono cominciate le prime ricerche. Si è rivolta all'ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, dove i sanitari le hanno diagnosticato il meningioma cerebrale, una neoplasia del sistema nervoso centrale. Una forma di tumore inoperabile. «Mi sono sposata ad agosto del 2019 e i primi sintomi sono sopraggiunti un mese più tardi - ha dichiarato a Repubblica - è stato purtroppo il mio regalo di nozze».

Ha sentito pareri da parte di diversi medici, i quali le hanno detto che, purtroppo, quel tumore non poteva essere operato. «Qualche mese più tardi sono stata sottoposta all'istituto neurologico Carlo Besta di Milano alla ‘cyberknife’, una tecnica che adopera alte dosi di radiazioni per colpire con precisione sub-millimetrica il target tumorale - ha raccontato - una terapia molto forte che mi ha fatto perdere la vista all'occhio destro e ridotto il campo visivo al sinistro.

Ma non aveva risolto nulla. Per chiunque il tumore era inoperabile perchè in una sede, nel seno cavernoso, difficilissima da raggiungere».

L'aiuto dalla Fondazione Nadia Toffa Onlus

Antonella, però, non ha mai accettato le sentenze negative e le porte sbattute in faccia. Sapeva, in cuor suo, che qualcosa sarebbe cambiato. Così si è rivolta alla Fondazione Nadia Toffa Onlus, che con un articolo pubblicato online ha attirato l'attenzione del medico Matteo de Notaris. «Il 9 gennaio di quest'anno sono andata da lui - ha spiegato la 42enne - dopo la visita mi ha detto che l’intervento si poteva fare e mi mette in lista d’attesa per un intervento di microchirurgia endonasale e transorbitaria. Il 17 aprile scorso sono stata operata in anestesia totale con un intervento durato dieci ore».

Dopo l'operazione, la donna è rinata. «Ho ancora dolori all'occhio destro e fitte alla testa. Le vertigini sono quasi del tutto sparite. Sono viva e con un futuro davanti tutto da scrivere ed è questo quello che conta - ha concluso Antonella - vorrei che mia storia fosse da sprone a chiunque si trovi in difficoltà sanitarie a non arrendersi. Non fermatevi alla prima diagnosi e alle porte chiuse. Non fatelo. Perché prima o poi qualcosa, come una telefonata, che cambia la vita arriva».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Maggio 2024, 10:22
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